venerdì 20 aprile 2018

GAPeC lancia l'iniziativa di adozione di spazi urbani socialmente utili



L'Associazione Giovani Architetti della Provincia di Chieti e di Pescara ha deliberato di monitorare e proporre progetti di recupero di spazi urbani "socialmente utili". L'idea nasce dall'evoluzione dello spazio urbano che, negli ultimi anni, sta ibridandosi in una realtà "pubblico/privato"; a livello nazionale si sta assistendo a un cambiamento di strategia del governo e di gestione del territorio, che si adopera per merito della volontà collettiva o privata di gestione condivisa e socialmente utile del patrimonio collettivo. Gli ultimi dati sul monitoraggio di questo cambiamento registrano un incremento dell'attivazione di questi procedimenti di "cura urbana".

Partendo dall'osservazione e messa in atto delle strategie di innovazione di gestione del paesaggio urbano, l'Associazione vuole offrire la propria esperienza per la costituzione di un tavolo di lavoro per una progettualità condivisa di adozione collettiva di spazi abbandonati. Tale progetto parte dall'identificazione di territori urbani abbandonati che sono ritenuti strategici per l'aggregazione sociale di più gruppi di persone di diverse età e di diversi interessi.

Partendo dalla propria città, il progetto pilota è uno spazio a centralità multipla, in quanto viene frequentato dai ragazzi delle scuole superiori, dall'associazione degli anziani e dai bambini della scuola materna. Inoltre, si tratta del primo giardino pubblico urbano della città, realizzato in epoca post unitaria e adiacente al celebre Torrione Aragonese, porzione del più ampio sistema difensivo dell'antica città demaniale di Lanciano. Dunque, l'esistenza di reperti archeologici rappresenta un'ulteriore elemento di complessità per l'uso e la manutenzione di tale spazio verde, in quanto sono rimasto da diverso tempo in una situazione di cantiere incustodito e per di più pericoloso per la presenza di scavi né ricoperti né riqualificati.

In merito alla conservazione e gestione quotidiana delle aree riqualificate, diverse sono state le proposte di interesse per la cura di esse. In particolare, attraverso laboratori attivi per la coltivazione sperimentale di orti con la partecipazione delle famiglie dei bambini della scuola materna e con la partecipazione dell'associazione per gli anziani. Tale sinergia sociale permetterebbe a tale spazio abbandonato di diventare un luogo di alto valore collettivo con la riappropriazione della dimensione pubblica come "naturalità urbana pedagogica e sociale".

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